Sclerosi sistemica: trapianto autologo non mieloablativo di cellule staminali emopoietiche versus Ciclofosfamide pulsata mensilmente
Studi non randomizzati sul trapianto di cellule staminali emopoietiche nella sclerosi sistemica hanno mostrato miglioramenti nella funzione polmonare e nella flessibilità cutanea, ma un’elevata mortalità correlata al trattamento.
Uno studio di fase 2 ha valutato la sicurezza e l’efficacia del trapianto autologo non mieloablativo di cellule staminali emopoietiche rispetto alla terapia classica con Ciclofosfamide ( Endoxan ).
Nello studio randomizzato ASSIST, in aperto, controllato e di fase 2, presso il Northwestern Memorial Hospital a Chicago ( Stati Uniti ) sono stati arruolati pazienti di età inferiore a 60 anni con sclerosi sistemica diffusa, punteggi di Rodnan modificati per la pelle ( mRSS ) superiori a 14 e coinvolgimento degli organi interni o coinvolgimento limitato alla pelle ( mRSS inferiore a 14 ), ma coinvolgimento polmonare coesistente.
I pazienti sono stati assegnati in rapporto 1:1 a ricevere trapianto di cellule staminali emopoietiche, 200 mg/kg di Ciclofosfamide per via intravenosa e 6.5 mg/kg di globulina antitimocitaria ( ATG ) di coniglio per via intravenosa o a ricevere 1.0 g/m2 di Ciclofosfamide per via endovenosa per 6 mesi.
L’esito primario per tutti i pazienti arruolati era il miglioramento a 12 mesi di follow-up, definito come una diminuzione del punteggio mRSS ( maggiore del 25% per i pazienti con mRSS iniziale inferiore a 14 ) o un aumento nella capacità vitale forzata superiore al 10%.
I pazienti nel gruppo controllo con progressione della malattia ( aumento superiore a 25% nel punteggio mRSS o diminuzione inferiore a 10% nella capacità vitale forzata ) nonostante il trattamento con Ciclofosfamide potevano passare al gruppo trapianto di cellule staminali emopoietiche 12 mesi dopo l’arruolamento.
Nel periodo 2006-2009 sono stati arruolati 19 pazienti.
Tutti e 10 i pazienti assegnati a ricevere trapianto di cellule staminali emopoietiche hanno mostrato miglioramento al follow-up di 12 mesi o prima, rispetto a nessuno dei 9 assegnati a Ciclofosfamide ( odds ratio, OR 110, p=0.00001 ).
Tra i controlli, 8 su 9 hanno mostrato progressione della malattia rispetto a nessuno dei pazienti trattati con trapianto di cellule staminali emopoietiche ( p=0.0001 ) e 7 pazienti sono passati al trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Rispetto al basale, i dati per 11 pazienti con follow-up a 2 anni dopo il trapianto di cellule staminali emopoietiche hanno suggerito che miglioramenti nel punteggio mRSS ( p inferiore a 0.0001 ) e nella capacità vitale forzata ( p inferiore a 0.03 ) si sono mantenuti.
In conclusione, il trapianto di cellule staminali emopoietiche autologo non mieloablativo migliora la funzione della pelle e dei polmoni nei pazienti con sclerosi sistemica fino a 2 anni ed è preferibile allo standard attuale di cura, ma sono necessari dati su periodi osservazionali più lunghi. ( Xagena_2011 )
Burt RK et al, Lancet 2011; 378: 498-506
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