Sindrome di Behçet negli uomini con coinvolgimento mucocutaneo all'esordio della malattia: prognosi


Uno studio ha valutato l'influenza del mancato coinvolgimento degli organi più importanti durante i primi anni della sindrome di Behçet sulla prognosi degli uomini colpiti da questa patologia.

In tutto, 96 uomini con sindrome di Behçet, che avevano soltanto manifestazioni mucocutanee attive al momento dell'ingresso in uno studio controllato con Talidomide ( Thalomid ) svolto 11.7 anni addietro, sono stati rivalutati per l'uso di immunosoppressori come indicazione del coinvolgimento degli organi più importanti durante il periodo successivo allo studio.

Le informazioni sono state ottenute in 91 pazienti ( 95% ); 39 di loro ( 43% ) hanno dovuto usare immunosoppressori durante il periodo post-studio.

L'uso di immunosoppressori è risultato significativamente più frequente tra i pazienti che avevano sviluppato la sindrome di Behçet in giovane età ( 76%; inferiore a 24 anni ) rispetto ad un'età più avanzata ( 30%; superiore a 25 anni ).

Lo sviluppo di sindrome di Behçet in giovane età ( OR=6.3 ) e il mancato uso di Colchicina durante il periodo post-studio ( OR=3.860 ) sono stati i fattori di rischio per l'uso di immunosoppressori.

Tuttavia, l'82% dei pazienti trattati con Colchicina avevano avuto l’esordio della malattia durante l'età più adulta.

La Colchicina ha mostrato un effetto significativo nel ridurre l'uso di immunosoppressori solo tra i pazienti con un'età di insorgenza più tardiva ( test esatto di Fisher =5.026, p=0.031 ) nelle analisi dei sottogruppi.

Le malattie oculari ( 18 pazienti ) ed il coinvolgimento vascolare ( 14 pazienti ) sono state le indicazioni più frequenti per l'introduzione di una terapia immunosoppressiva.

In conclusione, il mancato coinvolgimento degli organi più importanti durante i primi anni della sindrome di Behçet non è indice di una prognosi migliore per gli uomini che hanno sviluppato la sindrome in giovane età.
Sono necessari studi formali per stabilire se la Colchicina possa ridurre la necessità dell'uso di terapie immunosoppressive tra gli uomini che hanno sviluppato la sindrome di Behçet in età adulta. ( Xagena_2010 )

Hamuryudan V et al, Rheumatology 2010; 49: 173-177



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