Artrite psoriasica: Guselkumab, un anticorpo monoclonale diretto contro la subunità p19 di IL-23, efficace su entesite e dattilite


Da uno studio è emerso che Guselkumab ( Tremfya ), un anticorpo monoclonale diretto contro la subunità p19 di IL-23, è efficace nel trattamento dell’entesite e della dattilite nei pazienti con malattia psoriasica.

Più della metà dei pazienti con artrite psoriasica presenta entesite e/o dattilite, due condizioni che possono avere un impatto significativo sull’attività di malattia complessiva e sulle alterazioni funzionali, anche in ambito lavorativo.

Il ruolo dell'interleuchina-23 ( IL-23 ) nella patogenesi di diverse componenti della malattia psoriasica è noto.

Uno studio di fase 2 ha verificato gli effetti dell’inibizione di IL-23 sulle componenti entesite e dattilite della malattia psoriasica, tramite analisi dei dati di uno studio di fase 2 in pazienti con queste due manifestazioni all’inizio del trattamento.
Hnano preso parte allo studio 149 pazienti arruolati in 34 Centri specialistici in 7 Paesi. Di questi, 107 erano affetti da entesite e 81 da dattilite all’inizio dello studio.
Il punteggio medio relativo all’entesite era pari a 2.7 ed era indicativo di un coinvogimento moderato-grave di malattia, mentre il punteggio medio relativo alla dattilite era pari a 5.7 su una scala graduata da 0 a 6.

I pazienti avevano un’età media di 45 anni e una durata di malattia di circa 7 anni. La maggior parte di questi era stata sottoposta a precedente trattamento con farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ), mentre il 10% era già stato trattato con un anticorpo anti-TNF.

I pazienti erano stati assegnati in modo casuale a trattamento con Guselkumab per via sottocutanea a 100 mg oppure a placebo all’inizio dello studio e a distanza di 1 mese e, successivamente, ogni 2 mesi fino a 44 settimane.
Dopo 24 settimane, quelli inizialmente trattati con placebo sono passati a trattamento attivo.

Dai risultati è emerso che il miglioramento medio del punteggio relativo all’entesite e alla dattilite a 24 settimane è risultato maggiore nel gruppo Guselkumab rispetto a placebo.
In dettaglio, la variazione rispetto al basale del punteggio relativo all’entesite è stata pari a -1.5 nel gruppo Guselkumab contro -0.7 nel gruppo placebo ( p inferiore a 0.05 ), mentre la variazione versus basale del punteggio relativo alla dattilite è stata pari, rispettivamente, a -3.8 e a -0.4 ( p inferiore a 0.01 ).

Risultati simili sono stati osservati anche in riferimento alle proporzioni di pazienti con risoluzione dell’entesite e della dattilite.
La proporzione di pazienti con entesite al basale che ha raggiunto la risoluzione di questa condizione a 24 settimana è risultata pari al 56.6% nel gruppo Guselkumab contro il 29% del gruppo placebo ( p inferiore a 0.05 ).
La percentuale di pazienti che ha raggiunto la risoluzione della dattilite a 24 settimane è risultata pari al 55.2% nel gruppo Guselkumab contro il 17.4% nel gruppo placebo ( p inferiore a 0.01 ).

Tra i pazienti che erano passati dal trattamento con placebo a trattamento attivo a 24 settimane, i risultati relativi agli esiti a 56 settimane sono risultati sovrapponibili a quelli rilevati nei pazienti trattati con Guselkumab senza interruzione.

Nel gruppo Guselkumab, i pazienti che avevano soddisfatto la risposta ACR20 erano anche quelli che hanno presentato i miglioramenti di maggiore entità di entesite e di dattilite rispetto ai non-responder. ( Xagena_2020 )

Fonte: RMD Open - Rheumatic and Musculoskeletal Diseases, 2020

Xagena_Medicina_2020