I pazienti con patologie reumatiche e malattie infiammatorie intestinali presentano un aumento del rischio di frattura
È stato compiuto uno studio di popolazione caso-controllo per identificare il rischio di fratture vertebrali e dell'anca in pazienti con patologie reumatiche e malattie infiammatorie intestinali.
E’ stato valutato il rischio di frattura nei pazienti con artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile, spondilite anchilosante, lupus eritematoso sistemico, polimiosite / dermatomiosite, sclerosi sistemica, malattia di Crohn, e colite ulcerosa.
Lo studio di coorte comprendeva 53.108 pazienti con fratture ( 66% donne ) e 370.602 controlli abbinati per età e sesso.
Si è notato un aumento statisticamente significativo del rischio di fratture per tutti i pazienti con patologie reumatiche e malattie infiammatorie intestinali rispetto ai controlli.
L'entità del rischio di frattura è stata maggiore nei pazienti con patologie reumatiche ( odds ratio, OR=3 ), rispetto a quelli con malattie infiammatorie intestinali ( OR=1.6 ).
L'odds ratio nelle patologie reumatiche variava da 2.6 ( 1.3-4.9 ) per i pazienti con sclerosi sistemica, a 4 ( 3.4-4.6 ) per i pazienti con spondilite anchilosante.
Il rischio maggiore di frattura vertebrale è stato osservato nei soggetti con spondilite anchilosante ( OR=7.1 ) e il rischio più alto di frattura dell'anca è stato rilevato nei pazienti con artrite idiopatica giovanile ( OR=4.1 ).
In conclusione, i risultati ottenuti hanno evidenziato l'esistenza di un aumento del rischio di frattura da una varietà di cause nei pazienti con patologie reumatiche e malattie infiammatorie intestinali.
In molte malattie infiammatorie, può essere utile l'attuazione di strategie di prevenzione delle fratture. ( Xagena_2010 )
Weiss RJ et al, J Rheumatol 2010; 37: 2247-2250
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Reuma2010