Fase di estensione dello studio JUNIPERA: efficacia e sicurezza di Secukinumab, un inibitore di IL-17A, nella artrite idiopatica giovanile


I risultati ad interim della fase di estensione dello studio JUNIPERA sull'impiego di Secukinumab ( Cosentyx ), un inibitore di IL-17A, nei pazienti con artrite idiopatica giovanile ( JIA ) hanno confermato il mantenimento dell'efficacia e della sicurezza di Secukinumab anche nei pazienti pediatrici.

L'artrite idiopatica giovanile rappresenta un gruppo eterogeneo di malattie infiammatorie che comprende pazienti con artrite di eziologia sconosciuta che inizia prima dei 16 anni di età e persiste per almeno 6 settimane.
L’artrite correlata all’entesite ( ERA ) e l’artrite psoriasica giovanile ( JPsA ) sono le controparti pediatriche rispettivamente della spondiloartrite assiale non-radiografica ( nr-axSpA ) e dell'artrite psoriasica ( PsA ).

I farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) e i gli antireumatici sintetici convenzionali modificanti la malattia ( csDMARD ) sono considerati gli agenti di prima linea nella artrite psoriasica giovanile, mentre i FANS e la Sulfasalazina lo sono per l' artrite correlata all’entesite, ma, seppur alleviano il dolore, hanno spesso un'efficacia limitata sulla malattia sottostante. Questo comporta la necessità di una terapia più intensiva, inclusa l'introduzione dei DMARD biologici.

La via dell'interleuchina-17A ( IL-17A ) svolge un ruolo importante nella patogenesi di artrite correlata all’entesite e artrite psoriasica giovanile.
Rispetto ai controlli, nei pazienti con artrite idiopatica giovanile sono stati riportati livelli più elevati della citochina, specialmente nel contesto di una malattia attiva.
Nell'artrite infiammatoria la progressione del danno strutturale è mediata dalla via di IL-17.

Secukinumab, un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce direttamente IL-17A, si è dimostrato efficace e sicuro nei pazienti adulti con psoriasi, artrite psoriasica, spondilite anchilosante e spondiloartrite assiale non-radiografica.

I dati dello studio di fase III JUNIPERA hanno permesso l'approvazione di Secukinumab nel 2021 nei bambini dall’età di 2 anni con artrite psoriasica giovanile attiva e in quelli dai 4 anni in su con artrite correlata all’entesite.
Secukinumab fu approvato per la prima volta nel 2015 per la psoriasi a placche negli adulti.

Una caratteristica dello studio JUNIPERA, comune agli studi condotti in pazienti pediatrici affetti da malattie croniche, è stata quella di avere un disegno inteso a minimizzare l’esposizione al placebo.

Lo studio JUNIPERA era suddiviso in tre fasi: una prima fase con Secukinumab in aperto somministrato per un massimo di 8 settimane, una seconda fase randomizzata in doppio cieco con una durata fino a 104 settimane e una terza fase di trattamento in aperto con Secukinumab seguito dalla sospensione del farmaco e da un follow-up aggiuntivo.

I pazienti sono stati inclusi nella seconda fase solo se avevano ottenuto risposte ACR30 ( miglioramento del 30% secondo i criteri dell'American College of Rheumatology [ ACR ] ) durante la fase iniziale in aperto.
I pazienti sono entrati nella terza fase subito dopo aver avuto una riacutizzazione durante il periodo randomizzato in doppio cieco o, in assenza di recidive, alla settimana 104.

Lo studio, della durata pari a 2 anni, ha raggiunto l'endpoint primario, documentando tempi significativamente più lunghi alla manifestazione di una recidiva di malattia nel periodo di trattamento 2 con Secukimumab, rispetto al placebo, nei pazienti pediatrici con artrite correlata all’entesite e artrite psoriasica giovanile, nonchè una riduzione del rischio di recidive del 72% per i pazienti trattati con Secukimumab rispetto a quelli trattati con placebo nel periodo di trattamento 2.

Riguardo alla sicurezza, questa è risultata in linea con il profilo di sicurezza noto di Secukinumab per il trattamento della psoriasi a placche, della artrite psoriasica e della spondiloartrite assiale nell'adulto e nel bambino.

Nello studio originator, un totale di 86 pazienti pediatrici, di età compresa tra 2 e meno di 18 anni, è stato sottoposto a trattamento con Secukinumab fino alla settimana 12 nel periodo in aperto.
I pazienti con artrite idiopatica giovanile ACR30 responder alla settimana 12 ( n=75 ) sono stati successivamente randomizzati a Secukinumab ( n=37 ) o placebo ( n=38 ) fino alla settimana 100 nel periodo di studio 2.
I pazienti che erano andati incontro a recidiva di malattia dopo la randomizzazione ( Secukinumab, n=10; placebo, n=21 ) sono stati trattati con Secukinumab in aperto fino alla settimana 100.

Un totale di 54 dei 61 pazienti che avevano completato lo studio principale hanno dato il loro assenso a partecipare allo studio di estensione a lungo termine ( LTE ) e sono stati sottoposti a trattamento con Secukinumab ( per via sottocutanea ) ( 75/150 mg in pazienti minore di 50 / mggiore o uguale a 50 kg ) ogni 4 settimane fino a 4 anni.

I pazienti i cui segni e sintomi non erano completamente controllati, a giudizio dallo sperimentatore nello studio di estensione a lungo termine, potevano essere sottoposti a titolazione verso l’alto della dose di Secukinumab da 75 mg a 150 mg o da 150 mg a 300 mg.

I risultati dell’analisi ad interim hanno riportato i punteggi mediani JADAS-27 ( attività di malattia dell'artrite giovanile ) fino alla settimana 156 a seguito del trattamento, nonché gli eventi avversi in toto e le reazioni avverse gravi fino alla data di cut-off ( massimo fino alla settimana 232 ).

Dai dati è emerso che i punteggi JADAS-27, scesi da una mediana di 14 al basale a 0,9 alla fine della fase 1, sono rimasti bassi per tutta la fase 2 e fino alla 156esima settimana della fase di estensione a lungo termine dello studio con Secukinumab.
Risultati simili si sono avuti nei pazienti inizialmente randomizzati a placebo e poi passati a trattamento con Secukinumab nello studio di estensione a lungo termine.
Ciò indica che Secukinumab è in grado di mantenere, nel lungo termine, la artrite idiopatica giovanile ( artrite correlata all’entesite e artrite psoriasica giovanile ) allo stato inattivo.

I pazienti andati incontro a titolazione del dosaggio del farmaco nello studio di estensione a lungo termine sono stati 19: di questi, 8 sono passati da Secukinumab 75 mg a 150 mg e 11 da 150 mg a 300 mg.

Riguardo alla sicurezza, il tasso complessivo di incidenza di reazioni avverse correlate al trattamento, aggiustato in base all’esposizione al trattamento e parametrato per 100 pazienti-anno ( PY ), è stato pari a 98.4 PY per l’intera popolazione di pazienti affetti da artrite idiopatica giovanile.
Gli eventi avversi più frequentemente riportati sono stati: nasofaringite ( n=9, 16,7% ) e artralgia ( n=8, 14,8% ).

Sono stati riscontrati anche 1 evento avverso cardiovascolare maggiore ( MACE ), non-correlato al , Secukinumab, e 2 casi di uveite.
Non sono stati documentati nè casi di malattia di Crohn, né decessi, e nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa di un evento avverso.

Dai dati di questa analisi ad interim è emerso chiaramente come, grazie al trattamento con Secukinumab proseguito nello studio di estensione sia stato preservato lo stato di inattività di malattia ( in base al punteggio JADAS-27 ) dalla settimana 104 ( fine dello studio originator ) alla settimana 156 nei pazienti con artrite idiopatica giovanile ( indipendentemente dal sottotipo ) che avevano completato lo studio di base di 2 anni ed erano stati arruolati nello studio di estensione.
I dati di sicurezza sono stati in linea con il profilo di sicurezza di Secukinumab nell’adulto, né sono emersi segnali di sicurezza nuovi o inattesi.
I risultati dello studio JUNIPERA forniscono elementi a sostegno dell’impiego di Secukinumab anche in queste popolazioni pediatriche. ( Xagena_2023 )

Fonte: Congresso EULAR ( European League Against Rheumatism ), 2023

Xagena_Medicina_2023