Upadacitinib, un inibitore di JAK, ed Elsubrutinib, un inibitore di BTK, nel trattamento del lupus eritematoso sistemico


I dati dello studio di fase 2 SLEek relativo alla somministrazione orale di Upadacitinib ( Rinvoq ), un inibitore JAK, o Elsubrutinib, un inibitore selettivo della tirosin-chinasi di Bruton [ BTK ], da soli o in combinazione ( ABBV-599: Elsubrutinib / Upadacitinib ), nel trattamento di pazienti con lupus eritematoso sistemico ( LES ) hanno documentato il raggiungimento dell’endpoint primario dello studio grazie all'impiego di Upadacitinib da solo o in combinazione con Elsubrutinib.

In questo studio di fase 2 sono stati reclutati 341 pazienti con lupus eritematoso sistemico e randomizzati, in doppio cieco, a uno di 5 gruppi previsti dal protocollo: Upadacitinib in combinazione con placebo; Upadacitinib in combinazione con Elsubrutinib a due differenti dosaggi; Elsubrutinib in combinazione con placebo; placebo da solo.

Una analisi ad interim è stata eseguita quando il 50% dei pazienti aveva raggiunto la settimana 24 di trattamento o si era ritirato dallo studio.
Sono stati interrotti i bracci di trattamento ABBV-599 a basso dosaggio e Elsubrutinib 60 mg per mancanza di efficacia.
Un totale di 205 pazienti hanno continuato il trattamento fino alla settimana 48 ( ABBV-599 ad alta dose: n = 68; Upadacitinib 30 mg: n = 62; e placebo: n = 75 ).

L’endpoint primario dello studio era rappresentato dal raggiungimento della risposta SRI-4 a 24 settimane, insieme a una dose di steroide pari o inferiore a 10 mg di equivalenti di Prednisone una volta al giorno.

La risposta SRI-4 era definita in base al raggiungimento di una riduzione pari o superiore a 4 punti del punteggio SLEDAI-2000 di attività di malattia, in assenza di peggioramento delle condizioni di salute generali o dello sviluppo di attività significativa di malattia in nuovi organi.

Dall’analisi dei dati è emerso che una proporzione più ampia di pazienti trattati con Upadacitinib 30 mg o ABBV-599 a dose elevata ha soddisfatto l’endpoint primario della risposta SRI-4 e della dose di steroide pari o inferiore a 10 mg di equivalenti di Prednisone in monosomministrazione giornaliera alla settimana 24, rispetto al placebo ( 54,8%; p=0,028 e 48,5%; p=0,081 vs. 37,3%, rispettivamente ).

In aggiunta al raggiungimento dell’endpoint primario, i pazienti trattati con Upadacitinib hanno mantenuto miglioramenti di entità maggiore dell'attività della malattia lupica alla settimana 48, valutata attraverso le scale BICLA ( British Isles Lupus Assessment Group-Based Lupus Assessment ), SLEDAI ( Systemic Lupus Erythematosus Disease Activity Index ), SFI ( SELENA flare index ), LLDAS ( Lupus Low Disease Activity State ) e SRI-4, rispetto alla coorte placebo.

Anche le recidive nel loro complesso e il tempo alla prima recidiva sono stati sostanzialmente ridotti nei gruppi ABBV-599 a dose elevata e Upadacitinib 30 mg fino alla settimana 48.

Non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza rispetto al profilo di sicurezza noto per Upadacitinib.
Anche la tipologia di eventi avversi riportati con ABBV-599 a dose elevata è stata simile a quella riportata per i pazienti trattati con Upadacitinib da solo.

Il tasso di eventi avversi emergenti dal trattamento ( TEAE ) in questo studio è stato simile tra i gruppi ( ABBV-599: 86,8%; Upadacitinib: 82,3% e placebo: 78,7% ).
Gli eventi avversi gravi sono stati riportati nel 10,3% dei pazienti nel gruppo ABBV-599 a dose elevata, nel 21,0% dei pazienti del gruppo Upadacitinib 30 mg e nel 17,3% di quelli del gruppo placebo.
Eventi cardiovascolari accertati sono stati riportati in 1 paziente in ciascuno dei tre gruppi di trattamento.
Non sono stati segnalati tumori maligni o eventi tromboembolici venosi.

ABBV-599 non verrà valutato in fase 3 in quanto lo studio di fase 2 non ha documentato un suo vantaggio rispetto a Upadacitinib da solo. ( Xagena_2023 )

Fonte: European League Against Rheumatism ( EULAR ) Annual Meeting, 2023

Xagena_Medicina_2023